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Rassegna Stampa

Gazzetta del Sud

18/09/1999

-Spadafora / Il Consorzio “Tirreno 2000” ha presentato un piano di sviluppo

-La sfida di tredici Comuni Gli interventi possibili da Villafranca alla Vallata del Mela

-Mario Di Paola

SPADAFORA. La miopia politica di certa classe dirigente ha impedito nel tempo una seria programmazione delle cospicue risorse esistenti nel territorio, con una intelligente integrazione dei Comuni minori che gravitano attorno a Barcellona e Milazzo. Non deve pertanto sorprendere se un gruppo di sindaci abbia deciso di tentare – attraverso una società pubblica consortile – di pensare al futuro di un comprensorio in espansione, stretto tra il Tirreno e i Peloritani, nella fascia compresa tra Villafranca e la Vallata del Mela. In tutto 262, 84 kmq., dal torrente Gallo al torrente Mela, vale a dire buona parte del versante tirrenico della catena montuosa dei Peloritani. Oggi il “Consorzio Tirreno Ecosviluppo 2000”, con sede nel municipio di Spadafora, comprende tredici comuni: Villafranca, Saponara, Rometta, Spadafora, Venetico, Valdina, Roccavaldina, Monforte San Giorgio, San Pier Niceto, Gualtieri Sicaminò, Pace del Mela, San Filippo del Mela e Santa Lucia del Mela. L'iniziativa sulle prime è stata presa sottogamba dai maggiorenti provinciali, oggi si tenta di “sterilizzarla”, creando artificiosamente motivi di incomprensione tra i sindaci sottoscrittori. Così, del resto, vanno le cose in questa provincia dove tutto è rimasto come prima, con l'aggravante di uno spropositato aumento di dilettanti allo sbaraglio. Sino ad oggi va in ogni caso registrato l'attivismo del Consorzio che, nel giro di alcuni mesi, ha impostato una serie di progetti-pilota sul territorio, creando il cosiddetto “sistema locale”. E inserendosi, con proprie proposte, nel filone del Patti territoriali, dei Prusst (integrato a quello del Valdemone) e in quello scatolone dei desideri che è “Agenda 2000”. È difficile prevedere se e quanti di tali progetti saranno inseriti nella quota-Sicilia. Ma il presidente Benedetto La Macchia (altra novità, non è un politico) è ottimista. Le iniziative proposte incoraggiano a capire come si tenti una programmazione seria, alla quale i privati mostrano di credere se hanno aderito con alcune iniziative. Il “sistema locale” è dunque partito. Cosiccome i tentativi di affossarlo. Un motivo in più per mettere alla prova la determinazione di Salvatore Lizio (Spadafora), Domenico Battaglia (Villafranca), Giuseppe Anania (S. Filippo), Enrico Etna (Rometta), Antonino Di Stefano (Valdina), Nicola Formica (S, Pier Niceto), Francesco Giorgianni (Monforte San Giorgio), Antonino Giunta (Roccavaldina), Carmelo Pagano (Pace), Aldo Panarello (Saponara), Santino Pandolfo (Santa Lucia del Mela), Francesco Rizzo (Venetico) e dei rispettivi Consigli. E il richiamo alle assemblee consiliari non è casuale. Tra i centri più importanti manca Torregrotta. Eppure il sindaco Antonino Caselli era stato tra i promotori dell'iniziativa. Poi però ha ritirato la firma. a quanto pare, per divergenze col civico consesso. Un'anomalia che spiega come le prove tecniche d'affossamento vengano da lontano.

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