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Rassegna Stampa

Gazzetta del Sud

20/07/2006

Gli acquazzoni d'estate riacutizzano vecchie problematiche Rometta, fogne private e allagamenti pubblici

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Tonino Battaglia

ROMETTA – Disagi, polemiche e conflitti di competenze. Gli straordinari acquazzoni estivi dei giorni scorsi hanno fatto emergere problemi vecchi e irrisolti a Rometta Marea. Uno di questi è il gigantesco acquitrino che si forma, dopo ogni temporale, nell'area (dominata da complessi residenziali) a ridosso dell'incrocio tra le vie Nicolò Patti e Fiorina Sardo, a causa di un avvallamento della sede stradale. I villeggianti della zona sono sul piede di guerra, perché stavolta la portata delle piogge torrenziali ha letteralmente mandato in tilt il sistema fognario, facendo confluire nell'enorme lago che sommerge tutta la strada non solo acqua piovana, ma anche liquami e scarichi fognari, con tutte i disagi igienici che ne possono derivare. «Nessuno del Comune è intervenuto», è la protesta dei turisti stagionali «e per giorni qui c'è stata una vera emergenza, con un fetore irresistibile e una grave situazione igienica per tutti. e non si è vista neanche l'ombra di un autoespurgo, che cercasse quanto meno di prosciugare questa palude stagnante che ci mette a rischio di infezioni e malattie». «I nostri operai sono intervenuti nel giro di 24 ore – replicano invece dall'ufficio tecnico – ma l'eccezionalità del disagio è stata causata dall'eccezionalità degli eventi atmosferici che hanno interessato la nostra zona. Il problema purtroppo è un sistema fognario – in cui confluiscono sia scarichi pluviali che acque nere – sottodimensionato per le attuali utenze estive. Non è un problema di pozzetti pieni, ma di pozzetti insufficienti. L'autoespurgo non è intervenuto perché non avrebbe risolto il problema, perché la superficie liquida stagnante sarebbe comunque rimasta». Perché allora non adeguare il sistema fognario a standard urbanistici più elevati? «Perché adesso – spiega il sindaco Enrico Etna – la competenza, come per i rifiuti, spetta all'Ato acque». I villeggianti sottolineano come questa sia una situazione che si ripete da decenni, con le varie amministrazioni che hanno sempre promesso di risolvere senza mai approdare, però, a una soluzione. Va comunque rilevato che quella zona, così come altre su cui insistono complessi residenziali, è una sorta di terra di nessuno, nel senso che non si capisce bene quando finisce il terreno di proprietà comunale e quando inizia, invece, la proprietà privata. Conseguenze dei sacchi edilizi degli anni 70-80 in cui concessioni e contratti si facevano in fretta e furia, senza pensare alla salvaguardia delle norme più elementari di urbanistica. Quel tratto di strada, la Nicolò Patti (ex VIII traversa della Caterina Carbone), pur rientrando nel Prg come arteria pubblica, allo stato attuale è ancora privata. «É in corso l'iter per l'acquisizione della strada da parte del Comune – precisa il primo cittadino – e per il suo relativo adeguamento agli standard urbanistici. Il progetto è già pronto, approvato dal consiglio e finanziato per un importo di 700mila euro. Stiamo aspettando la proroga da parte della Regione, in quanto opera da realizzare in una fascia di 150 metri dalla costa. Solo dopo questo visto, potremo procedere con l'esproprio e appaltare i lavori». Ultima nota del sindaco Etna sui servizi estivi: «Stiamo facendo del nostro meglio: le spiagge sono state tutte pulite, gli accessi resi fruibili e muniti di docce, i bagnini aumentati di numero. L'immagine di Rometta non è certo quella di un paese dove proliferano le fogne a cielo aperto».

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