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Gazzetta del Sud

14/09/2004

Rometta A una settimana dal rogo di Villafranca incendiata la sede di una ditta che si occupa di autotrasporti e movimento terra

Un'altra notte di fuoco e sgomento

Tonino Battaglia

ROMETTA – Un'altra notte di fuoco. L'ennesima intimidazione a un'attività produttiva. Un incendio, sulla cui origine dolosa non sembrano esserci dubbi, è divampato nella notte tra domenica e lunedì a Rometta Marea, all'interno dell'area di parcheggio della "Sicilmoter snc.", un'azienda che si occupa di autotrasporti e movimento terra, a pochi passi dalla svincolo della A20. Solo un caso fortuito ha fatto sì che le conseguenze del rogo non fossero davvero disastrose. Ma il segnale è chiaro. Da Villafranca a Rometta il copione, purtroppo, non cambia: è l'ennesimo attentato alla libera iniziativa imprenditoriale. A dare maggior corpo all'ipotesi intimidatoria il fatto che sarebbero state notate almeno tre persone allontanarsi velocemente dalla zona dell'incendio verso il vicino tratto di autostrada, dove ci sarebbe stata un'auto ad attendere per la fuga. Segnalazione già raccolta dai carabinieri, che stanno ora indagando sulla vicenda. Da quanto emerso, le fiamme si sarebbero sprigionate intorno alle 23.45 nello spiazzo in cui si trovavano parcheggiati i mezzi meccanici – camion ed escavatori – usati dall'impresa per svolgere la propria attività. Il rogo ha interessato innanzitutto un furgone Iveco, distruggendone tutto il vano motore e la cabina di guida, e un compressore per l'erogazione di aria compressa, che era posizionato accanto al mezzo. I danni ammontano complessivamente a circa 20 mila euro. Le fiamme sono state notate da alcuni automobilisti che percorrevano l'adiacente provinciale, i quali hanno immediatamente dato l'allarme, riuscendo fortunatamente a intercettare una squadra di Vigili del fuoco di Messina, che si trovava già in zona per domare un incendio di sterpaglie verificatosi a ridosso del vicino torrente Saponara. Il pronto intervento di questa squadra ha evitato quindi che il rogo nel capannone si estendesse anche agli altri mezzi custoditi al suo interno, limitando così i danni, che altrimenti sarebbero potuti diventare incalcolabili. Sul posto sono giunti anche i carabinieri della locale stazione, i quali hanno subito messo in moto la macchina investigativa. Da quanto emerso, sembra che siano state viste almeno tre persone fuggire a piedi verso il vicino tratto della A20, direzione Palermo (fra l'altro facilmente raggiungibile attraverso un comodo terrapieno). Ad attenderli ci sarebbe stata lì una vettura ferma nella corsia d'emergenza, a bordo della quale i tre si sarebbero infine dileguati. Scattati i posti di blocco ai caselli di Milazzo e Barcellona, ma fino a questo momento nessuna traccia dei presunti piromani. Sempre nella notte è emerso però un altro particolare che fa assumere alla vicenda un aspetto ancora più inquietante. Pare, infatti, che quello di ieri non sia stato il primo atto intimidatorio subito dall'azienda di Rometta. Già una settimana prima qualcuno avrebbe infatti tentato di appiccare le fiamme nel deposito in cui erano custoditi i mezzi pesanti, non riuscendo però a causare grandi danni se non la bruciatura di qualche pneumatico. Ma, secondo quanto sostenuto dai due soci della "Sicilmoter", V.C e F.L., entrambi del luogo, non sarebbero mai pervenute prima di questi fatti minacce o avvertimenti di altra natura. Sulla vicenda gli investigatori mantengono come sempre il massimo riserbo. Quello che è certo, comunque, è che a una settimana esatta dal rogo che ha provocato ingenti danni alla falegnameria nell'area artigianale Fiorentino a Villafranca Tirrena, un altro grave atto intimidatorio scuote il comprensorio tirrenico, minando la quiete "apparente" che avvolge i centri costieri e colpendo ancora una volta persone che cercano solo di fare il proprio mestiere. Come già detto, sarebbe ora che i fari dell'Antimafia si accendessero anche sulla fascia tirrenica.

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