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Gazzetta del Sud

21/07/2004

Il secondo anniversario del disastro ferroviario Assenti parlamentari nazionali e regionali alla commemorazione delle otto vittime Stanno dimenticando Rometta

Anche la gente comune ha disertato l'appuntamento. Le accuse dei sindaci alle Fs per i mancati impegni

Tonino Battaglia

ROMETTA – «Le promesse sulla priorità del raddoppio ferroviario non sono state ancora mantenute. Non si può pensare al ponte sullo Stretto se non si crea un sistema ferroviario moderno ed efficiente». È un coro unanime quello che si leva nell'anniversario di una delle pagine più tristi che siano state scritte nella storia della Sicilia e della sua eterna rincorsa verso uno sviluppo economico e infrastrutturale che in altri angoli della nazione è invece normalità. Saverio Nania, Stefano La Malfa, Placido Caruso, Giuseppina Mammana, Miloudi Abdelhakim, Alì Abdelhakim, Hanja Abdelhakim e Fatima Fauhreddine, le vittime del disastro ferroviario che si verificò a Rometta la sera del 20 luglio di 2 anni fa, sono state commemorate ieri nella Villa comunale di Rometta Marea nel corso di una manifestazione, organizzata dall'amministrazione comunale di Rometta, dal coordinamento dei sindaci per il raddoppio ferroviario e dalla Provincia regionale, dal titolo “Per non dimenticare”. Perché il sacrificio di queste 8 persone, i cui nomi scolpiti sul marmo della stele deposta a pochi metri dal punto in cui deragliò l'espresso “Freccia della Laguna”, non risulti vano, ma siano uno sprone ulteriore per un passo avanti nella sicurezza e l'ammodernamento del sistema ferroviario. Ma a due anni da quella tragedia se pur nulla è dimenticato, quello spirito di solidarietà e quella volontà di dare una svolta reale verso lo sviluppo sono sembrati ieri per lo meno un tantino affievoliti, a giudicare dalla assenza di parlamentari nazionali e regionali, compreso il governatore Salvatore Cuffaro (anche per concomitanti impegnati di lavoro) e soprattutto dalla poca presenza della gente comune rispetto alla commemorazione di un anno fa. Folta, invece, la rappresentanza di sindaci del territorio, sia del comprensorio Villafranca-San Filippo del Mela che della zona Falcone-Sant'Agata Militello-Santo Stefano di Camastra insieme all'assessore provinciale Bartolo Natoli, in rappresentanza del presidente Leonardi. Presenti e determinati nel denunciare, subito dopo la cerimonia religiosa presieduta da padre Nicola Bertino, i ritardi nel rispettare gli impegni presi da Rfi e dal governo nazionale e regionale all'indomani del disastro: «Le promesse fatte non sono state concretizzate – dichiara il sindaco di Rometta Enrico Etna – nonostante il coordinamento dei sindaci abbia spinto con decisione in questa direzione». Il primo cittadino di Falcone, Salvatore Chiofalo (a capo del coordinamento dei sindaci per il raddoppio ferroviario Patti-Castelbuono), sottolinea come, nonostante la realizzazione degli 81 km previsti per il secondo binario sia stata inserita nella legge obiettivo 443/01, non siano ancora state destinate le somme necessarie: «Le Ferrovie – afferma Chiofallo – hanno comunicato che lo studio di fattibilità sarà concluso entro questo mese. Ma ci chiediamo – aggiunge – se per far ciò ci sono voluti due anni, quanto ci vorrà per vedere l'opera realizzata? Chiediamo al presidente Cuffaro la convocazione al più presto di una conferenza di servizi con Rfi e Ministero infrastrutture per modificare l'accordo di programma del 2001 e destinare le risorse necessarie per l'avvio del raddoppio». Enzo Testa, segretario Fit-Cisl, sottolinea inoltre che la situazione dopo 2 anni nulla è cambiato: «Anzi, la politica di Rfi è orientata a una contrazione, come testimonia quanto accade sullo Stretto di Messina, con un passaggio di navi delle Ferrovie dimezzato rispetto a 5 anni fa, e il ridimensionamento di settori nevralgici come cargo e passeggeri. Ciò è tanto più grave se si inquadra nell'ottica Ponte che, senza una adeguato sistema di intermodalità a esso collegato, diventerà un'opera senza senso». Per Rfi è intervenuto l'ing. Andrea Cucinotta, responsabile ufficio tecnico compartimentale, il quale così replica alle critiche: «Non siamo fermi, ma i cantieri aperti sono lì a dimostrare che l'impegno non è venuto meno. Con le opere di manutenzione straordinarie, sostituzione di binari e traversine la sicurezza è migliorata molto e si viaggia con tranquillità».

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