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Gazzetta del Sud

09/06/2004

Il gip: gli accertamenti tecnici irripetibili furono regolari La perizia dei pm agli atti del processo

IL DISASTRO FERROVIARIO DI ROMETTA MAREA

n.a.

La superperizia sul disastro ferroviario di Rometta Marea, che fu commissionata dalla Procura subito dopo la tragedia e proseguì poi per mesi, sarà parte integrante degli atti del processo, che inizierà il 18 novembre prossimo. Il pilastro principale dell'accusa resta perfettamente in piedi quindi, le eccezioni del collegio di difesa sulla sua utilizzabilità sono state rigettate dal gup Alfredo Sicuro, che ieri mattina ha fatto conoscere la sua decisione su questa appendice dell'udienza preliminare, che s'era svolta il 28 maggio scorso. Un'udienza preliminare a conclusione della quale il gup aveva disposto il rinvio a giudizio di quattro persone accusate tra l'altro di omicidio colposo e disastro colposo: l'imprenditore Oscar Esposito, titolare dell'omonima impresa di Caserta che effettuò i lavori di manutenzione sulla tratta qualche mese prima del disastro; Carmelo D'Arrigo, tecnico del tronco Fs di Milazzo; Roberto Giannetto, ispettore capo Fs dell'Ufficio territoriale di Catania; Salvatore Scaffidi, responsabile del tronco lavori Fs di Milazzo. Per il quinto indagato dell'inchiesta, Filippo Bardaro, all'epoca capo settore tecnico Fs della zona di Messina, il gup aveva invece disposto il proscioglimento con la formula più ampia: non aver commesso il fatto. Il nodo del processo che si aprirà a novembre, su una tragedia che provocò otto morti e oltre sessanta feriti, è tutto qui. Il procuratore capo Luigi Croce e i suoi sostituti Giuseppe Sidoti e Vito Di Giorgio, che hanno condotto l'inchiesta sul disastro ferroviario, affidarono una superperizia ad un pool di quattro periti, tra cui il prof. Giorgio Diana, uno dei massimi esperti in dinamiche ferroviarie del mondo. Il lungo lavoro dei consulenti per individuare le cause del disastro andò avanti per mesi e il risultato fu un volume di oltre cento pagine con tanto di cifre e grafici a corredo, in pratica la vera radiografia del disastro. Durante gli accertamenti alcuni vagoni furono anche trasferiti in un laboratorio delle Ferrovie, a Verona, per nuovi esami. Ebbene proprio su queste procedure hanno da sempre puntato l'indice gli avvocati che compongono il collegio di difesa, sostenendo che non sono state regolari (in sostanza agli accertamenti avrebbero dovuto partecipare anche i periti della difesa). Ieri la questione è stata definitivamente risolta dal gup Sicuro: le fasi procedurali della perizia furono perfettamente regolari e in ogni caso «nulla esclude che il collegio dibattimentale (i giudici che gestiranno il processo), valutando la presenza di accertamenti ripetibili successivi agli eventi di cui sopra ne disponga la rinnovazione nelle forme della perizia tenendo presenti le risultanze dei precedenti accertamenti irripetibili».

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