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Gazzetta del Sud

02/07/2003

Rometta Il sindaco di fronte alla scadenza delle norme di salvaguardia

«Abbiamo chiesto una proroga»

Maria Saccà

ROMETTA – «Sono pronto ad assumermi le mie responsabilità. Se l'assessorato regionale ai Lavori Pubblici non ci concederà la proroga entro il prossimo 4 luglio, sarò il primo ad ammettere il fallimento politico della mia azione amministrativa relativa al Piano regolatore». Non usa mezzi termini il sindaco di Rometta, Enrico Etna, nel commentare la difficile situazione che tra qualche giorno – esattamente il prossimo 7 luglio – potrebbe crearsi nel comune romettese se dovessero decadere le misure di salvaguardia relative al Piano regolatore generale, e i cittadini dovranno, di conseguenza, fare riferimento al vecchio Piano di fabbricazione datato 1981. La questione ruota attorno alla legge nazionale 1902/52, secondo la quale, in mancanza del relativo decreto di approvazione da parte dell'assessorato regionale Territorio e Ambiente, le misure di salvaguardia, che scattano con l'adozione del Prg, non possono protrarsi oltre i tre anni, che decorrono, appunto, dalla data di deliberazione di adozione. Inghippo legislativo che a questo punto, come lo stesso primo cittadino ammette, rischia seriamente di bloccare l'iter del piano regolatore generale, vanificando il lavoro di anni, costi annessi, da parte dei professionisti e degli amministratori. E una comunità costretta a programmare il proprio sviluppo urbanistico ed economico con un piano edilizio vecchio ventidue anni. «Comunque – continua Etna – rimango fiducioso. Lo scorso 23 giugno abbiamo presentato all'assessorato regionale competente la richiesta di una proroga di almeno un paio di mesi, specificando il fatto che in questi tre anni l'amministrazione non è stata inerte riguardo l'iter del Prg. Non ottenere la proroga ora sarebbe una beffa per l'intera comunità che da vent'anni attende il nuovo strumento urbanistico. Farò tutto ciò che mi sarà possibile affinché ciò non avvenga». Ma cosa accadrà se il prossimo 5 giugno un cittadino presenta una domanda di concessione edilizia non conforme al Prg in itinere, bensì al vecchio Pdf? «La situazione diventerebbe paradossale – ammette Etna – la legge è chiara a proposito: la commissione edilizia deve rilasciare entro 30 giorni la concessione conforme al vecchio piano di fabbricazione. Ma rimango comunque speranzoso – conclude – entro i prossimi due giorni conosceremo l'orientamento dell'assessorato, e solo allora decideremo sul da farsi».

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