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Gazzetta del Sud

24/08/2001

Rometta Marea / Insorgono i villeggianti del “Goldon Sunset” «Troppa puzza dal depuratore»

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Tonino Battaglia

ROMETTA – Servizi carenti e degrado ambientale. Dopo le lamentele nei giorni scorsi da parte dei villeggianti che in estate occupano a Rometta Marea i complessi residenziali nei pressi di via Vini, la protesta si leva questa volta dall'altro capo del paese per bocca degli abitanti del residence “Golden Sunset” (quasi a ridosso del torrente Boncoddo, al confine con Spadafora), stanchi di una serie di disservizi che da tempo attendono una soluzione. In effetti, tutta la zona circostante il complesso si presenta all'osservatore come una parte dimenticata, dove le sterpi si fanno largo tra marciapiedi e un asfalto rattoppato. Sotto accusa innanzitutto il depuratore, i cui reflui confluiscono nel vicino torrente, emanando un olezzo nauseabondo e favorendo la proliferazione di zanzare e insetti di vario tipo. Fra l'altro, l'argine del torrente è di fatto discarica di svariati materiali, e per la raccolta dei rifiuti sono a disposizione solo quattro cassonetti per una bacino d'utenza di almeno 500 persone. L'impianto d'illuminazione è fatiscente e non permette un'adeguata visibilità. Inoltre, a dieci anni dall'insediamento dei primi villeggianti, non è stato ancora realizzato l'allaccio alla rete idrica comunale. Una situazione che gli abitanti del “Golden Sunset” non sono più disposti a tollerare, tanto da costituirsi in comitato spontaneo che – per bocca di un suo portavoce, il signor Paolo Agrillo – fa notare come «ogni anno i sottoscritti versino nelle casse comunali centinaia di milioni per il pagamento dell'Ici e della tassa Rsu, col risultato di non poter contare su nessun servizio». A nome di questo comitato di cittadini Agrillo chiede che «Il sindaco di Rometta provveda – così come abbondantemente promesso – a garantire il funzionamento del depuratore e che una parte del torrente che separa Rometta da Spadafora sia destinata a discarica pubblica, e che sia salvaguardata la fruibilità di una strada pubblica (quella che attraversa il complesso) con la manutenzione dell'attuale impianto d'illuminazione, reso inservibile dalla carenza di opportuna assistenza. Che siano resi funzionali gli spazi ricavati per lo svolgimento di attività ludiche, e non lasciati nel completo degrado, e che vengano sistemate le attrezzature appartenenti a Enel e Telecom che, lasciate in stato d'abbandono, si sono trasformate in popolosi alveari». Per alcuni servizi i villeggianti hanno provveduto a spese proprie, come l'approvvigionamento idrico e la bitumazione di alcune porzioni di strada. Ma adesso dicono basta: «Dopo dieci anni che paghiamo le tasse a questo Comune, pretendiamo risposte concrete da parte della pubblica amministrazione».

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