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Gazzetta del Sud

19/04/2002

Rometta / Drammatico appello in Tv

La madre del bidello trovato in un burrone «Me l'hanno ucciso»

Tonino Battaglia

ROMETTA – «Edoardo me l'hanno ucciso. Faccio appello al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e alla moglie, affinché si faccia luce sulla morte di mio figlio». Il grido di dolore lanciato dalla signora Carmela Genovese – collegata in diretta con lo studio de "La vita in diretta" su Raiuno –, mamma di Eduardo Visalli, lo sfortunato ex dipendente comunale di Rometta, il cui corpo senza vita fu ritrovato la mattina dello scorso 21 gennaio in un burrone in contrada Torretta, poco distante dal luogo in cui era stata ritrovata la sua piccola autovettura, incastrata sotto un albero di ulivo. Visalli non aveva dato più notizie di sè‚ dal pomeriggio del 17 gennaio, quando si allontanò dall'abitazione dei genitori – al n. 2 di piazza Cappuccini – per dirigersi a Venetico, probabilmente a trovare il figlio. Da tempo, infatti, Visalli viveva separato dalla moglie e dai suoi due figli. Quella stessa sera sarebbe stato visto sempre a Venetico, nei pressi di un passaggio a livello. Dopo più nulla fino al giorno del ritrovamento del cadavere. Sulle cause della morte di Visalli, il medico legale affermò, subito dopo un primo esame esterno, che non erano stati rinvenuti segni di violenza. Ieri la popolare trasmissione condotta da Michele Cucuzza è ritornata sulla vicenda, dopo una lettera inviata dalla madre in redazione, nella quale ha espresso tutti i sui dubbi sulle cause che avrebbero determinato la morte del figlio Eduardo. Secondo Carmela Genovese, infatti, troppo presto gli inquirenti si sarebbero orientati sull'ipotesi dell'incidente, escludendone altre. All'inviato Rai Fulvio Migliacci la signora Genovese ha invece affermato che – a suo avviso – esisterebbero elementi che farebbero pensare a un'aggressione subita da Eduardo. «Prima di uscire da casa mio figlio teneva in tasca i soldi della pensione, soldi che non sono stati più ritrovati. E poi – continua la signora Genovese – Eduardo non era un tipo che andava in giro al buio (sembra infatti che avesse un certo timore delle tenebre ndr ). Preferiva non muoversi dal posto in cui si trovava piuttosto che camminare di notte. Inoltre, sulla macchina non c'erano macchie di sangue. Se avesse avuto un incidente, si sarebbe ferito». Dal canto loro, comunque, gli investigatori affermano che le indagini sulla misteriosa scomparsa di Eduardo Visalli proseguono, senza escludere alcuna ipotesi. Commossa, infine, la testimonianza di Alessandro, uno dei due figli di Eduoardo: «Mio padre era un uomo che si faceva voler bene da tutti».

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