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Gazzetta del Sud

10/11/2001

Acqua, ecco la convenzione Solo Milazzo si astiene, ancora una volta “latitante” Messina

Oltre ottanta sindaci hanno approvato la forma di cooperazione indicata dalla Provincia per i servizi idrici integrati e i sette comprensori

m.p.

E convenzione sia. Con un'adesione massiccia da parte dei sindaci della provincia (81 voti favorevoli, con la sola astensione del Comune di Milazzo), nella sala consiliare di Palazzo dei Leoni ieri mattina è stato dato il “via libera” alla convenzione per la gestione integrata delle risorse idriche. Assente, ancora una volta, l'amministrazione di Messina che sarà quella più penalizzata, in termini di autonomia, dalle scelte operate nell'Ato 3 (l'Ambito territoriale ottimale, corrispondente al territorio provinciale) per il governo del servizio idrico integrato, dalla captazione alla depurazione, in applicazione della “legge Galli”. Il sindaco Leonardi aveva più volte manifestato la propria contrarietà alla forma della convenzione, preferendo il consorzio soprattutto per salvaguardare un ruolo di capofila per il comune capoluogo, ma la “latitanza” dell'amministrazione dalla conferenza dei sindaci che ha deciso il futuro della gestione del servizio idrico in provincia non farà che costringere Messina a sottostare a quanto deciso dagli altri Comuni. La convenzione andrà infatti approvata dal Consiglio comunale pena l'invio di un commissario ad acta in caso di mancata adozione della convenzione. Il successo della Provincia, e in particolare dell'assessore al Territorio e ambiente Tanino Sutera, è completato anche dalle pochissime modifiche apportate alla bozza proposta: i sindaci di San Fratello Giuseppe Ricca, di Alcara Li Fusi Agostino Lombardo, di Brolo Giuseppe Laccoto, di San Piero Patti Salvatore Lamacchia e di Roccalumera Gaetano Argiroffi hanno avanzato emendamenti “tecnici” mentre verrà redatto un documento politico, da presentare alla Regione, per chiedere la costituzione di sub-Ato omogenei dal punto di vista territoriale. Sono stati dunque costituiti sette comprensori, che raggruppano così i 107 comuni. Comprensorio 1 (15 comuni): Condrò, Gualtieri Sicaminò, Monforte S. Giorgio, Pace del Mela, Roccavaldina, Rometta, San Filippo del Mela, Saponara, Spadafora, Torregrotta, Valdina, Venetico, Villafranca. Comprensorio 2 (15 comuni): Barcellona, Castroreale, Fondachelli Fantina, Furnari, Leni, Lipari, Malfa, Mazzarrà Sant'Andrea, Merì, Milazzo, Novara di Sicilia, Rodì Milici, Santa Marina Salina, Terme Vigliatore, Tripi. Comprensorio 3 (17 comuni): Basicò, Brolo, Falcone, Ficarra, Floresta, Gioiosa Marea, Librizzi, Montagnareale, Montalbano Elicona, Oliveri, Patti, Piraino, Raccuja, Sant'Angelo di Brolo, San Piero Patti, Sinagra, Ucria. Comprensorio 4 (12 comuni): Capo d'Orlando, Caprileone, Castell'Umberto, Frazzanò, Galati Mamertino, Longi, Mirto, Naso, San Marco d'Alunzio, San Salvatore di Fitalia, Torrenova, Tortorici. Comprensorio 5 (16 comuni): Acquedolci, Alcara Li Fusi, Capizzi, Caronia, Castel di Lucio, Cesarò, Militello Rosmarino, Mistretta, Motta d'Affermo, Pettineo, Reitano, San Fratello, Sant'Agata Militello, San Teodoro, Santo Stefano di Camastra, Tusa. Comprensorio 6 (17 comuni): Alì, Alì Terme, Antillo, Casalvecchio, Fiumedinisi, Forza d'Agrò, Furci Siculo, Itala, Limina, Mandanici, Nizza di Sicilia, Pagliara, Roccalumera, Sant'Alessio Siculo, Santa Teresa di Riva, Savoca, Scaletta Zanclea. Comprensorio 7 (15 comuni): Castelmola, Francavilla di Sicilia, Gaggi, Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti, Letojanni, Malvagna, Moio Alcantara, Mongiuffi Melia, Motta Camastra, Roccafiorita, Roccella Valdemone, Santa Domenica Vittoria, Taormina. Resta da vedere, ovviamente, cosa farà Messina: «Preoccupazione per la divaricazione delle posizioni tra la gran parte dei comuni e il comune di Messina» è stata espressa dai segretari di Cgil, Cisl e Uil Spanò, Bernava e Ballistreri che chiedono una convocazione urgente al presidente della Provincia.

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