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18/12/2009

Il “memo-orario” di Trenitalia non contempla i pendolari della fascia tirrenica. L'intervento della Cisl

Dimenticate, denuncia il sindacato, le fermate di Villafranca e Rometta

redazione

Una situazione insostenbile quella del trasporto ferrato di Messina e dell'intera Sicilia, denunciato non solo dai diretti interessati, gli utenti, ma anche dalle sigle sindacali. Oggi ad intervenire è la Cisl: il nuovo memo-orario, in vigore del 13 dicembre, si “dimentica” dei pendolari dell’area metropolitana tirrenica di Messina, in particolare di Villafranca, Rometta e Saponara. “Con la nuova offerta commerciale – affermano il segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese, il segretario provinciale della Fit Enzo Testa e il responsabile ferrovie della Fit Michele Barresi – è stato soppresso il servizio Minuetto dedicato che collegava Messina, Villafranca e Rometta con otto corse giornaliere concentrate nelle fasce orario a forte intensità pendolare, quelle dalle 7 alle 8 e dalle 13 alle 14. Si trattava di un servizio attivato un anno e mezzo fa e molto utilizzato. Da una prima analisi, a usufruirne era circa un migliaio di passeggeri pendolari che in soli 15 minuti raggiungevano il centro cittadino dalle stazioni Rometta e Villafranca. Con la soppressione del servizio, anche la mobilità cittadina del capoluogo viene fortemente condizionata e penalizzata ”. A fronte di ciò, la Cisl sottolinea come il nuovo e sbandierato “memo-orario” varato da Trenitalia, privo anche di ogni logica di marketing aziendale, è soprattutto tutt’altro che funzionale e lascia totalmente scoperta una fascia oraria, quella dalle 18.12 alle 21.04, in cui si registra un forte afflusso pendolare da e verso la città. In questa fascia oraria, infatti, nessun treno prevede fermate da Messina alle stazioni di Villafranca e Rometta.“E’ una contraddizione – concludono i rappresentanti di Cisl e Fit – perché è stata potenziata da pochissimo la rete Fs con il completamento del doppio binario sino a Patti e la realizzazione di una linea ad alta capacità che potrebbe far circolare oltre 200 treni al giorno. Lavori che hanno visto forti investimenti di denaro dei contribuenti e avrebbero dovuto far partire il servizio di collegamento veloce tra il capoluogo e Milazzo-Barcellona-Patti rendendo più agevole in soli 35’-40’ gli spostamenti dei pendolari e degli utenti della provincia tirrenica. Invece, a fronte delle risorse economiche investite, non segue un eguale vantaggio per la comunità che ad oggi non può fruire di un servizio all’altezza delle necessità. La linea, infatti, è utilizzata al 20% della propria capacità. La forte contrazione dei servizi nella fascia tirrenica la soppressione della Metroferrovia Giampilieri-Messina a Sud rappresentano scelte aziendali di Trenitalia che mortificano la cittadinanza messinese”.

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