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Gazzetta del Sud

29/07/2006

Rometta Storia di un miracolo La festa dell'acqua

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Alfonso Saya

ROMETTA – Domenica ricorre l'antica festa della Madonna dei Cappuccini. Anno per anno i romettesi, sulle orme dei loro padri, in ricorso del grande miracolo operato dalla Vergine, convergono nella chiesetta omonima attigua al monastero delle suore clarisse di Sant'Eustochia, per estrinsecare tutta la loro fede e devozione e gratitudine per quel memorabile grande prodigio che si è verificato l'ultima domenica di luglio del 1726. Da circa due mesi (giugno - luglio) pioveva a dirotto. Il grano ammassato nelle aie già marciva ed era spuntato già il germoglio. Il raccolto era compromesso e si prospettava l'ombra della carestia e della fame. Il popolo romettese, spinto dalla fede, guidato dall'arciprete e dal sindaco del tempo, si recò nella chiesa di San Giorgio, fondata dai Normanni, dove si venerava il braccio del Santo omonimo, dono del conte Ruggero, ora custodito nel tesoro della chiesa Madre, annessa al convento dei Cappuccini, per implorare davanti ad un'immagine della Vergine Immacolata, la cessazione della pioggia. Il quadro fu portato in processione sotto la pioggia. Arrivato in mezzo alla piazza, dove ora si trova una colonna di travertino, sormontata da una statua marmorea della Madonna, la pioggia cessò come d'incanto e dal grano si ritirò il germoglio. La Vergine così salvava il popolo romettese dalla carestia e dalla fame e la chiesetta annessa al convento si chiamò della Madonna dei Cappuccini. Da allora, sempre viva è nel cuore dei romettesi, la fiamma della devozione e della gratitudine verso la Madonna. Oggi, sempre a Rometta centro, alle 16,30 in piazza Sant'Antonio l'associazione culturale "Sul filo dei ricordi" presenta la mostra del giocattolo d'epoca e alle 19 il teatro dei burattini con la rappresentazione della fiaba la "Principessa cieca".

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