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Gazzetta del Sud

18/10/2005

Rifiuti «Non basta più la revisione delle tariffe» I sindaci contestano l'Ato

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Bollette sospese, ma ancora nessun accordo sulla revisione delle tariffe. Si è svolta ieri la riunione tra i Sindaci - soci dell'Ato Me 2 e il Consiglio di Amministrazione - convocata per la costituzione del tavolo tecnico-politico richiesto dall'assemblea dei sindaci del 10 ottobre. L'incontro, però, non ha dato gli esiti sperati. In una nota, infatti, i sindaci di Basicò, Brolo, Falcone, Gioiosa Marea, Monforte S. Giorgio, Montalbano, Novara di Sicilia, Pace del Mela, Patti, Rometta, S. Filippo del Mela, S. Piero Patti, S. Angelo di Brolo, Saponara, Spadafora, Tripi, Villafranca Tirrena, evidenziano che «mancano ad oggi i presupposti essenziali per dare a questo organismo il ruolo che i sindaci chiedono e cioè quello di rivedere dalle fondamenta tutti i meccanismi che hanno portato alla redazione del “piano d'ambito” vigente e che sta alla base delle esose fatture pervenute ai cittadini. Pur avendo registrato, infatti, una disponibilità di massima da parte del Consiglio d'Amministrazione a studiare dei meccanismi correttivi alla attuale tariffazione, i sindaci presenti – prosegue la nota – non hanno riscontrato una piena adesione del C.d.A. al «documento tecnico» proposto dagli stessi e approvato dall'assemblea in cui si chiedeva, infatti, che l'intero piano d'ambito fosse riformulato e, soprattutto, sottoposto all'esame di tutti i consigli comunali per come prevede la norma. Il Presidente del C.d.A. continua, invece, a ritenere che le procedure seguite dall'Ato Me2 siano perfettamente legittime e che tutti i correttivi da apportare debbano comunque mantenersi nell'alveo di quanto già tracciato. I sindaci ritengono, invece, che il loro impegno al tavolo tecnico-politico ha quale presupposto la condivisione di dover rinnovare, nel rispetto della normativa vigente, l'intero impianto che ha portato alla determinazione della tariffa. Gli stessi conclude il documento – hanno chiesto, dunque, al Presidente di riconvocare il C.d.A. al fine di formulare una delibera che sposi in pieno la linea suggerita e votata dai sindaci nella predetta assemblea del 10 ottobre, nonché la formulazione di proposte operative. Solo a questa condizione sono disponibili a risedersi a un tavolo per individuare, attraverso l'ausilio di esperti le soluzioni necessarie per risolvere radicalmente il problema. Nel frattempo i sindaci hanno deciso di intraprendere tutte le azioni legali necessarie per tutelare i legittimi interessi delle comunità amministrate».

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