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Gazzetta del Sud

06/10/2005

Il testo del documento approvato «Troppe inadempienze e decisioni da rivedere»

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o.b.

VILLAFRANCA – A conclusione dell'incontro tra sindaci svoltosi ieri mattina a Villafranca, è stato emesso un documento abbastanza polemico nei confronti dell'Ato2. Va ricordato che la riunione di ieri è stata in un certo senso propedeutica all'assemblea prevista per lunedì (in seconda convocazione) al comune di Barcellona con i vertici dell'Ato2. «I sindaci dell'Ato Me 2, riuniti a Villafranca Tirrena in data odierna, in merito alle dichiarazioni del presidente Paratore diffuse sui quotidiani, fanno presente che trenta sindaci hanno sottoscritto il 23 settembre scorso un documento molto articolato con il quale chiedevano al presidente di annullare, in autotutela, le fatture relative al periodo maggio - agosto 2005. Con lo stesso documento richiedevano la convocazione, in seduta straordinaria ed urgente, dell'assemblea dell'Ato al fine di rimediare agli errori di tariffazione. A tanto i sindaci sono stati costretti dalla sordità del presidente che era stato reiteratamente, in più riunioni, diffidato dall'emettere le fatture le cui modalita di determinazione non risultano né concordate né conosciute dagli stessi sindaci. Meraviglia non poco che il presidente di una societa' per azioni, di cui sono soci i Comuni, utilizzi la stampa per indicare soluzioni non consentite invece di rispondere del suo operato direttamente ai comuni azionisti. A questo punto bisogna chiarire che la tariffa doveva corrispondere all'erogazione di tutti i servizi previsti dal contratto. Tali servizi non sono stati espletati per stessa ammissione del presidente. Le tariffe hanno determinato un aumento spropositato a fronte di un servizio incompleto e peggiore rispetto a quello erogato dai Comuni. Tali tariffe sono state determinate in contrasto con le previsioni di legge e dello stesso statuto della società, in quanto il piano d'ambito, che stabilisce i costi del servizio, non corrisponde alla realtà e non è stato approvato dagli Enti Locali. Tocca all'Ato – prosegue il documento – individuare gli evasori ! Paradossalmente l'Ato2 vuole caricare sui cittadini e sui Comuni il costo derivante da un piano d'ambito inadeguato, per servizi che non vengono erogati e senza aver prima individuato l'evasione che lo stesso presidente denuncia. Il presidente Paratore dovrebbe invece lavorare per ridurre i costi ingiustificati e porre rimedio agli errori (e sono tanti!) fin qui commessi. I Comuni non hanno mai approvato l'iperbolico costo complessivo del servizio stabilito autonomamente dall'Ato contro la normativa vigente che ne prevedeva l'approvazione da parte dei comuni medesimi. È quindi evidente l'erroneità e l'illegittimità dell'esosa tariffa che l'Ato pretende di applicare sulla base di un parametro, ossia il costo complessivo del servizio, che è di pura fantasia perché, si ripete, non rispondente alla realtà ed alla volontà dei Comuni a ciò legittimati. I sindaci – si legge ancora nel documento – si impegnano, quindi, a chiedere con forza la revisione delle tariffe. Un presidente di una società che, invece di risolvere i problemi affrontandoli insieme ai soci, rilascia delle dichiarazioni con le quali vorrebbe caricare le responsabilità dei suoi errori, ancora una volta, sui cittadini e sui bilanci dei Comuni esprime una strategia che non può che portare al collasso economico dei dei Comuni e dell'Ato e incrina fortemente il rapporto fiduciario tra i soci da un lato e il presidente, l'amministratore delegato e l'intero consiglio di amministrazione dall'altro». Il documento trasmesso alla stampa è sottoscritto dai sindaci di Villafranca Tirrena, Terme Vigliatore, Montalbano Elicona, Fondachelli Fantina, Patti, Gualtieri Sicaminò, Valdina, S. Piero Patti, Pace del Mela, Saponara, San Pier Niceto, Roccavaldina, Falcone, Basicò, San Filippo del Mela, Tripi, Condrò, Gioiosa Marea, Rometta, Piraino, Monforte San Giorgio, Spadafora, Brolo, Santa Lucia del Mela, Novara di Sicilia, Venetico e Torregrotta. Per completezza di informazione va detto che i sindaci di Milazzo, Montagnareale e Mazzarrà S. Andrea, pur condividendo le ragioni della protesta, non hanno sottoscritto il documento adottato.

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