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Gazzetta del Sud

21/07/2005

Sicilia in fiamme Situazione estremamente difficile in provincia di Messina, soprattutto nell'area dei Nebrodi, e a Erice

In fumo decine di ettari di macchia mediterranea

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LE PROVINCIE di Messina e di Trapani continuano a bruciare. La situazione più difficile si è verificata ad Erice dove dopo 10 ore è stato spento l'incendio. Il bilancio è pesante. Il fuoco (come ci comunica Giuseppe Bruccoleri) ha ridotto in cenere oltre quindici ettari di macchia mediterranea, lambendo la pineta. La zona che è stata maggiormente avvolta dalle fiamme è quella che ricade nella contrada Difali, soprattutto il versante che porta sul monte. A causa delle fiamme, in mattinata erano state sorprese le prove tecniche in programma sulla funivia Trapani-Erice, inaugurata due settimane fa. Il calore ha causato la deformazione degli oblò di una delle cabine dell'impianto. Per la giornata di ieri era prevista la sospensione del servizio per consentire anche un'apposita esercitazione del personale. Esercitazione che ovviamente non c'è stata. Nella zona dell'incendio si sono portati due elicotteri della forestale (Sierra 3 e Sierra 4), l'elicottero S.64 di stanza presso la base dell'aeroporto di Birgi, nonché un Canadair della Protezione civile. Inoltre, sono giunte numerose autobotti e quattro veicolari. Parecchi sganci d'acqua sono stati effettuati dai velivoli nell'opera di spegnimento, resa più difficile dallo scirocco. A causa dell'afoso vento di sud-ovest l'incendio ha avuto senz'altro un grado di pericolosità molto alto. Ma le squadre antincendio hanno saputo fronteggiare a più riprese le lingue di fuoco che avevano invaso buona parte del monte. Per dieci ora hanno lavorato prima per circoscrivere le fiamme e poi per spegnere i roghi. Sono complessivamente 45 gli incendi divampati in provincia di Trapani. In particolare le fiamme hanno ridotto in cenere alcune zone boschive di Alcamo e di Marsala. Sempre difficilissima la situazione a Messina dove un elicottero e un Canadair stanno supportando dall'alto le squadre della forestale a Rometta, nella zona boschiva che circonda la frazione di Santa Domenica. Ma in tutto il Messinese si segnalano incendi e focolai, tra i quali quello divampato nell'area di rimboschimento a Cesarò e sulle alture tra Patti e Tindari. Un incendio di vaste proporzioni (come riferisce Franco Perdichizzi) si è sviluppato a Capo d'Orlando in contrada Poggio Feo, una zona che confina con il territorio di Naso. Per tutta la giornata una task forcei ha lottato contro le fiamme, prima per evitare che il rogo si propagasse ad alcune abitazioni della zona e poi per spegnere gli ultimi focolai. In serata però non era difficile scorgere ancora arbusti ancora incandescenti. L'incendio ha interessato un fronte di quasi due chilometri e nello spegnimento del rogo sono stati utilizzati due canadair, un elicottero della protezione civile, la squadra antincendi del comune di Capo d'Orlando e 15 uomini della forestale di Naso, coordinati dal comandante Vincenzo Polino. Durante tutta la giornata di ieri nella zona interessata dal rogo si sono udite parecchie esplosioni che a detta di alcuni abitanti della zona potrebbero essere da imputare ad residui bellici . Decine di ettari di sughereto , uliveti e macchia mediterranea sono state divorate dalle fiamme nella parte alta di contrada Piscittina, dove nella tarda mattinata le fiamme si sono indirizzate. In serata l'incendio è stato circoscritto prima che intaccassero i boschi di Morco ed Amola , due grandi polmoni verdi della zona. Non è escluso che le fiamme siano state appiccate da piromani. Lo dimostrerebbe il fatto che l'incendio sarebbe iniziato dai ruderi di una casa agricola disabitata. Continuano dunque a bruciare i monti Nebrodi. Anche ieri diversi i focolai divampati in varie zone che hanno mandato in fiamme vaste aree di macchia mediterranea. I vigili del fuoco del distaccamento di Patti (come scrive Gabriele Villa) , diretti dal caposquadra Gaetano Rao, hanno lavorato duramente per tutta la giornata. Due gli interventi più impegnativi. Ieri mattina a Piraino, in contrada Casale, i pompieri hanno impiegato oltre 4 ore prima di riuscire a domare le fiamme, mentre nel pomeriggio, un incendio di minore entità, li ha visti costretti agli straordinari nella zona di Brolo, in contrada Lacco. Non solo roghi ieri per gli uomini del 115. Nel pomeriggio si è reso necessario il loro intervento a Piraino per rimuovere un grosso albero caduto sulla carreggiata della strada a scorrimento veloce che collega Gliaca di Piraino a Sant'Angelo di Brolo. Il traffico ha subito dei rallentamenti per circa un'ora. Un rogo si è sviluppato a Cozzo Leone, in territorio di Ventimiglia di Sicilia in provincia di Palermo. In fumo ettari di macchia mediterranea a Monte Catalfano, a Bagheria. Fiamme anche su Monte Allegro ad Agrigento ed a Regalbuto, in provincia di Enna.

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