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Rassegna Stampa

Gazzetta del Sud

05/05/2005

Distretto sociosanitario: 7,5 milioni

Trovato l'accordo, si sbloccano i fondi

n.l.r.

Si sbloccano i 7,5 milioni di euro che la Regione ha destinato al Distretto sociosanitario 26 di cui è capofila il Comune di Messina, ancora però non erogati in quanto le amministrazioni non avevano formalizzato i provvedimenti di cofinanziamento. Passo che invece hanno già compiuto tutti gli altri Distretti della provincia (Eolie escluse) che hanno già ottenuto e speso i fondi. L'accordo è stato raggiunto ieri nel corso della riunione tenutasi al Comune e presieduta dal dott. Giuseppe Pracanica su delega del commissario Sbordone, con l'intervento del dirigente coordinatore del gruppo Piano dott. Luciano Maio, della dott. Raffaella Davoli dell'Ausl, e dei rappresentanti delle amministrazioni interessate. Entro il 16 maggio prossimo quindi, tutti i 14 Comuni dovranno emanare gli atti con cui si impegnano a versare 3 euro per ogni abitante, cioè la quota di compartecipazione richiesta dalla Regione preliminarmente all'erogazione dei fondi. Per la prima annualità, riferita al 2001, verranno liquidati 1,5 milioni di euro (sui complessivi 7,5 “retroattivi” per il triennio 2001-2003), ai quali si aggiungeranno dunque altri 880.000 euro derivanti dal cofinanziamento dei Comuni. La quota più grossa, ovviamente, è in capo a Palazzo Zanca, che dovrà versare circa 750.000 euro, cioè 3 euro moltiplicati per i 251.000 abitanti risultanti al 31 dicembre 2001. Gli altri 130.000 euro verranno invece messi a disposizione dagli altri centri nettamente più piccoli, cioè Alì, Alì Terme, Fiumedinisi, Furci, Itala, Mandanici, Nizza, Pagliara, Roccalumera, Villafranca, Rometta, Saponara, Scaletta Zanclea. Gli 881.000 euro, come spiega Pracanica, verranno destinati per la massima parte (quasi 500.000) all'assistenza domiciliare, mentre le restanti somme saranno distribuite percentualmente negli altri servizi. Si è deciso infatti di non rimodulare completamente il Piano di zona, che altrimenti dovrebbe seguire un nuovo lungo iter, alla luce delle nuove somme (ma come mai non erano state già computate visto che il cofinanziamento era obbligatorio?), procedendo solo al rafforzamento di uno dei servizi maggiormente richiesti.

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