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Gazzetta del Sud

19/09/2003

Raddoppio ferroviario Bloccati i lavori nella tratta Rometta-Pace del Mela Due nodi: Valdina e Giammoro

Altro ostacolo: i vagoni sequestrati della “Freccia della Laguna”

Tonino Battaglia

ROMETTA – Cinquantacinque euro d'investimenti, di cui 40 nella tratta Rometta-Pace del Mela, e 15 per le opere di completamento tra le stazioni di Villafranca e Patti. Ma la corsa per il raddoppio ferroviario sulla dorsale tirrenica messinese viaggia a rilento (o addirittura si ferma) per via di tre grossi ostacoli sorti sulla sua strada nel corso dei lavori di realizzazione in punti nevralgici che ricadono nei comuni di San Pier Niceto, Valdina e Rometta. Così, mentre per esempio a Terme Vigliatore a novembre sarà completata anche la realizzazione della seconda connessione tra Terme e S. Biagio (la prima era stata ultimata lo scorso giugno), la situazione per quanto riguarda il nodo ferroviario Pace del Mela-Rometta si trova ancora in una fase di stallo. Ma il riavvio dei lavori a pieno regime non dovrebbe essere lontano, tanto che dalla stessa Rfi – per bocca dell'ing. Giuseppe Mercurio, vice dell'ing. Alfonso Belluccia, responsabile della Direzione compartimentale infrastrutture di Rfi in Sicilia – fanno sapere di essere fiduciosi nel completare il raddoppio nella tratta tirrenica entro il 2007. La data prevista di ultimazione dei lavori, come per tutta la tratta tra Messina e Patti, era quella del 2005, ma soprattutto l'evento franoso che ha interessato la galleria Tracoccia a Valdina ha costretto Rfi e Italferr – la società che si occupa della progettazione esecutiva e della direzione lavori per conto delle Ferrovie – a rivedere i piani. Attualmente, alcuni lavori (eseguiti dalla ditta Fe.Ira. che ha sede legale a Roma), anche se a ritmi ridotti, sono già ripresi. Ma vediamo nel dettaglio le tre aree di crisi che hanno determinato il rallentamento nella realizzazione del doppio binario e le relative possibilità di sblocco. VALDINA – Questo, sempre secondo Rfi, è il nodo più impegnativo che sta avviandosi a un definitivo scioglimento. I lavori furono sospesi in seguito alla frana di un costone della collina San Nicola che nel settembre del 2001 travolse circa 200 metri della costruenda galleria “Tracoccia”. L'Italferr frattanto ha provveduto a eseguire i lavori di consolidamento e messa in sicurezza del rilievo che aveva subito lo smottamento, procedendo nel contempo all'elaborazione di un nuovo progetto della galleria (lunga circa 650 metri) che è stato presentato pochi giorni fa in conferenza dei servizi al comune di Valdina. Il prossimo 3 ottobre ci sarà un'ulteriore riunione tecnica, a conclusione della quale – se si registreranno i pareri favorevoli di tutti gli organi competenti – il progetto diventerà esecutivo e si potranno iniziare le procedure per l'appalto. S. PIER MARINA – Qui il blocco dei lavori è stato determinato invece dal braccio di ferro tra i comuni di San Pier Niceto e Pace del Mela, divisi sulla soluzione da adottare per realizzare la nuova linea ferrata al confine tra le frazioni S. Pier Marina e Giammoro. L'ipotesi maggiormente caldeggiata dal comune di San Pier Niceto prevedeva lo spostamento della statale 113 a valle del realizzando binario e il ricongiungimento con la vecchia sede stradale nella frazione di Giammoro di fronte al bivio per Gualtieri Sicaminò. Una soluzione che non ha trovato l'approvazione del comune di Pace del Mela, la cui Amministrazione si è dichiarata contraria a qualsiasi variazione dell'attuale sede stradale, ritenendo che un simile "by-pass" avrebbe tagliato fuori dalla grande circolazione l'abitato di Giammoro, danneggiando le attività commerciali e produttive esistenti nella zona. Da qui la diffida a Italferr e Anas dal compiere qualsiasi operazione in tal senso. Un muro contro muro nel quale solo lo scorso luglio si è aperto un varco. L'Italferr ha infatti varato un nuovo progetto definitivo che prevede la realizzazione di un sottopasso – con un cambio, quindi, soltanto del profilo e della pendenza della SS 113, ma non della sua attuale sede – che ricadrebbe in buona parte del centro abitato della frazione S.Pier Marina. In pratica, i mezzi che, per esempio, provengono da Messina, imboccherebbero prima una galleria (circa 80 metri, dall'altezza delle nuove case comunali fino all'ex scuola materna) e poi il sottopasso per sbucare infine in prossimità dell'attuale Vico I Nazionale. Una soluzione che non tocca, quindi, l'abitato di Giammoro e sulla quale il comune di S.Pier Niceto, seppur con perplessità, sembra orientato a convergere se non sarà possibile trovare valide alternative tecniche. ROMETTA – Il terzo ostacolo è rappresentato, infine, dalle carrozze del tristemente noto "Freccia della Laguna", l'espresso Palermo-Venezia che deragliò la sera del 20 luglio di un anno fa, causando la morte di 8 persone e il ferimento di altre 47. Locomotore e vagoni sono stati posti sotto sequestro dalla magistratura e quindi, finché l'inchiesta non sarà conclusa e verrà emessa l'ordinanza di sgombero, le vetture rimarranno a disposizione degli inquirenti, collocate a fianco dell'unico binario che al momento attraversa l'abitato di Rometta Marea, occupando temporaneamente uno spazio sul quale è previsto il passaggio della seconda linea ferrata. «Siamo in costante contatto con i magistrati – ha affermato l'ing. Mercurio – e non appena ci sarà dato il via libera, saremo pronti per riprendere i lavori a pieno regime». Per il resto della tratta Messina-Patti, invece, proseguono le opere di completamento, con interventi che riguardano armamento e impianti tecnologici ferroviari. C'è cauto ottimismo, quindi, da parte di Rfi nel riuscire a rispettare la data limite del 2007 per ultimare l'opera nel tratto Pace del Mela-Rometta. L'OCCUPAZIONE – Un ultimo aspetto di questi lavori che si avviano a conclusione è quello occupazionale. «Con la progressiva chiusura di diversi cantieri – spiega Santino Barbera della Cisl – circa un centinaio di operai rischia il licenziamento». La questione sarà oggetto di discussione lunedì prossimo al tavolo dell'assessore regionale, cui parteciperanno le parti sociali, Ferrovie e le ditte interessate per trovare una soluzione a quest'ulteriore problematica.

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