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Gazzetta del Sud

09/03/2004

«L'Enel non deve chiudere»

I sindaci di Villafranca, Rometta e Saponara

Maria Saccà

VILLAFRANCA - È mobilitazione nei tre piccoli centri tirrenici di Villafranca, Saponara e Rometta dopo la decisione dei vertici dell'Enel di chiudere definitivamente un proprio distaccamento locale, sito a Villafranca Tirrena, nei pressi dell'area ex Pirelli. Decisione questa che i tre primi cittadini dei comuni interessati, rispettivamente Piero La Tona, Salvatore Curreri ed Enrico Etna, hanno definito in una nota "inaccettabile" per molteplici motivi. Un analogo provvedimento, nei giorni scorsi, è stato adottato anche per l'ufficio distaccato di Roccalumera e ha provocato l'immediata protesta delle popolazioni coinvolte. La chiusura del distaccamento villafranchese - che contava cinque unità e il cui servizio di pronto intervento è stato affidato alla sede di Milazzo - comporterà, secondo i tre sindaci, pesanti disagi non soltanto ai cittadini dei comuni della fascia tirrenica, ma soprattutto alle piccole e medie aziende insediatesi da poco nel comprensorio, e in particolar modo agli impianti di produzione ricadenti nell'area appartenuta alla multinazionale milanese e che oggi ospita, tra l'altro, le ventuno imprese che hanno sottoscritto il primo protocollo aggiuntivo al Contratto d'area. «Gli inevitabili ritardi negli interventi di emergenza - commenta il responsabile unico al Contratto d'area, Piero La Tona - risulterebbero insopportabili per molte aziende. Per queste, infatti, anche pochi minuti di interruzione dell'erogazione dell'energia elettrica per impianti che operano senza soluzione di continuità comporterebbero costi enormi. Anche in ragione di ciò - conclude La Tona - abbiamo immediatamente richiesto un incontro coi responsabili dell'Enel, affinché non si comprometta l'efficiente funzionamento di queste imprese, tale da determinare uno scoraggiamento all'investimento, con grave danno per l'economica produttiva dell'intera provincia messinese

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