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Gazzetta del Sud

07/09/2003

Pit 22 Finanziamenti ai 15 Comuni della “Via dell'argilla” Pioggia di euro in arrivo

Già bandite le prime gare per Venetico e Roccavaldina

Tonino Battaglia

VENETICO – Dal progetto all'esecuzione: il Pit 22 "La via dell' argilla" inizia la sua fase operativa. Sono stati infatti pubblicati i primi – a cura dello staff coordinato dall'ing. Russo del comune di Villafranca – due avvisi di gara d'appalto che riguardano interventi strutturali nel comprensorio tirrenico nell'ambito di un piano d'investimenti che ammonta complessivamente a 24 milioni di euro. Le opere previste da questi bandi interessano i comuni di Venetico (per un importo su base d'asta di 781.097,16 euro) e Roccavaldina (531.022,59 euro), e precisamente la realizzazione di opere di urbanizzazione nelle aree Pip dei due centri tirrenici. Nello specifico, si tratta della creazione di collegamenti viari, rete idrica e fognaria e illuminazione per servire aree d'insediamenti produttivi che, nel caso di Roccavaldina, prevedono circa 8 lotti da 300 mq in contrada Internicola, in quello di Venetico circa 20 in contrada S. Antonino, zona Beviola. La programmazione negoziata tra gli enti locali comincia quindi a muovere i primi passi concreti. Sono 15 i Comuni che hanno aderito al Pit 22 - S. Lucia del Mela (comune capofila), S. Pier Niceto (soggetto coordinatore), Villafranca, Saponara, Rometta, Spadafora, Venetico, Roccavaldina, Valdina, Torregrotta, Monforte S. Giorgio, Gualtieri Sicaminò, Condrò, Pace del Mela e S. Filippo del Mela - e che hanno avuto il coraggio di scommettere, associandosi, su uno sviluppo sostenibile dell'intero comprensorio tirrenico. Due sono i punti di forza dell'idea guida del Pit "La via dell'argilla": la realizzazione di strutture per i servizi e l'innovazione delle imprese e la valorizzazione in chiave storico culturale della storia produttiva locale, come il recupero delle fornaci dismesse (vedi l'ex fornace Hoffman di Venetico, ove è prevista la creazione di un centro ricerche sui materiali e sulla qualificazione dei processi produttivi), la realizzazione di strutture museali, il restauro e la ristrutturazione dei centri abitati collinari. Un programma nel quale sono coinvolte, secondo i dati forniti dall'ufficio unico del Pit, oltre 200 imprese con un partenariato che comprende Università di Messina, parco scientifico e tecnologico della Sicilia, istituzioni scolastiche ed enti di formazione presenti sul territorio e settori del mondo bancario. le disegno - sottolinea l'arch. Benedetto La Macchia, coordinatore tecnico del Pit - il centro ricerca e trasferimento tecnologico "Tecna-Territorio" rappresenta l'elemento strategico nel quale i soggetti dell'innovazione si pongono al servizio delle imprese, rendendo a esse servizi reali e costituendo un centro di trasferimento tecnologico, attrazione d'investimenti, intercettazione di risorse aggiuntive per l'innovazione e lo sviluppo competitivo del territorio». Le premesse ci sono tutte, si attendono ora gli sviluppi in termini occupazionali.

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