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Centonove

18/04/2003

La rinascita di Rometta Al via i lavori. Dal restauro delle chiese e del castello di Federico II al parco urbano

Undici progetti di riqualificazione per un totale di 25 milioni di euro. Tra Prusst e Pit il comune montano pensa a rinnovarsi. Con un look firmato Enrico Etna

Angela Saya

ROMETTA Nuovo look per Rometta montagna. Numerosi i progetti in itinere, una concretezza: il ribaltamento dell’intero aspetto del paese. Il Comune, che affonda le sue radici in età preistorica, sceglie una veste più consona alla valorizzazione del patrimonio custodito. Araba, bizantina, normanna. Rometta deve il suo nome alla corruzione, attuata nel sec. XIX, di Rametta, dall’arabo Rameth (tradotto: "mura fortificate"). Un’acropoli prestigiosa, già roccaforte della città di Messina, vanta l’essere stata una delle sedi prescelte dall’imperatore Federico II. Arroccata sui monti Peloritani, rivolta a capo Milazzo e quindi alle Eolie, in una panoramica visione dai pochi eguali, domina la vallata fino al Tirreno, come immersa in un paesaggio lunare, dall’alto di un cratere. Attorno, una campagna che nasconde gelosamente giochi d’acqua, che scorrono tra le rocce levigate e plasmate dall’azione erosiva dei ruscelli, formando piacevoli cascate. Un pastore, superstite costruttore di liuti e zampogne. Sottratta all’incuria del tempo e gestita da un’amministrazione attenta, quella del sindaco Enrico Etna, Rometta rispolvera il suo passato. Prendono il via ben 11 progetti di riqualificazione e recupero per un totale di 25 milioni di euro, con progetti esecutivi finanziati dal Prusst Valdemone (Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio). 11 progetti, 11 ricchezze da strappare all’incuria ed ai naturali fattori erosivi. Intanto, laddove la progettazione lascia ancora sognare, la realtà più immediata ed esecutiva riguarda gli attuali lavori in corso. Con l’approvazione dell’assessorato ai Lavori Pubblici, per un finanziamento di circa due miliardi e mezzo di vecchie lire, ricavate dagli ex-fondi Gescal, sono già partiti i lavori di rilastricamento stradale. L’asfalto ed una ordinaria illuminazione lasceranno luogo alla nuova pavimentazione in porfido, in continuità con la vicina Roccavaldina, e a lanterne in ghisa antichizzate. La conclusione delle opere è prevista per la primavera del 2004. Una sorta di adagio nostalgico ("dove era e come era" - recitano le leggi in materia di restauro architettonico).Una ricostruzione quasi virtuale, che darà vita a non frequentate atmosfere. I lavori costituiscono inoltre l’occasione propizia per portare il metano nel Comune peloritano, che ne era sprovvisto, "l’allaccio" assicura il vice-sindaco Antonino Visalli verrà garantito anche alle piccole frazioni, che insistono nel territorio comunale. Sono già state effettuate le opere finalizzate ad un adeguato approvvigionamento idrico. Contemporaneamente l’attuazione dei progetti che rientrano nel Prusst Valdemone. La Sicilia, nell’ambito dei Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio, ha ottenuto dal Ministero dei Lavori Pubblici, ben più di otto miliardi di vecchie lire (il D.M. è dell’08/10/’98), ponendosi al secondo posto, in campo nazionale, dopo il Prusst del Comune di Genova. Ed è Rometta la regina del lifting della Sicilia nord-orientale. Verranno così resi esecutivi i progetti riguardanti il recupero architettonico, il restauro ed il risanamento della chiesa bizantina del SS. Salvatore e della chiesa di Sant’Antonio; la riqualificazione della strada comunale di accesso alle grotte paleocristiane di Sotto San Giovanni; il restauro della torre e del Palatium di Federico II e la realizzazione di verde attrezzato nel Parco stesso; la realizzazione, inoltre, di un Parco urbano attrezzato nel Bosco di S. Leone; il restauro delle antiche fortificazioni di Rometta centro (comprese le due porte d’ingresso - porta Messina e porta Milazzo o saracena - ed il castello); la valorizzazione dell’antico centro abitato Sant’Andrea; la riqualificazione funzionale dell’ex Opera Pia Nino Scandurra, da destinare alla creazione di una scuola professionale per tecnici ed imprese abilitati al restauro architettonico; dell’intero borgo Pantano, da destinare a casa-albergo; delle strade interne del vecchio borgo attorno al Castello di Federico II; infine, il risanamento statico del Castello di Federico II. Dal dicembre del 2002, la società romana Italpros, ha l’incarico di redigere uno studio di fattibilità sul potenziale sviluppo socio-economico del territorio. Il Comune metterà a disposizione le strutture già esistenti, non utilizzate, perché vengano rese fruibili per un auspicabile circuito turistico e non solo. Nuove regole ed una nuova mentalità, nel rispetto dell’armonia e della percezione dei passaggi storico-diacronici. "È certo" insiste Antonino Visalli "che eventuali futuri lavori architettonici di edificazione o ristrutturazione, saranno soggetti a regole rigide, nel rispetto del nuovo contesto".

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