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Gazzetta del Sud

24/04/2003

Rometta I 400 abitanti di Santa Domenica, “isolati” per i lavori sulla Provinciale

Non voteranno alle elezioni La strada è stata chiusa per il rischio di crollo di un costone

Maria Saccà

ROMETTA – Minacciano di disertare le urne il prossimo 25 maggio, in occasione delle elezioni provinciali, gli abitanti di Santa Domenica, una piccola frazione collinare di Rometta. Quattrocento anime risolute che dicono «basta» al balletto e alle promesse, tipicamente pre-elettorale, dei papabili candidati se non verrà loro riaperta la strada provinciale che collega la frazione a San Cono e quindi a Rometta. La chiusura dell'importante arteria stradale risale a più di venti di giorni fa, su disposizione della Provincia, per il rischio di crollo di un costone roccioso che domina la stradina. Chiuso l'unico accesso che collega Rometta al piccolo borgo per permettere agli operai della Provincia di rimuovere il masso “pericolante”, agli abitanti del luogo non resta che percorrere una strada comunale, contrada Aceti, il cui stato richiede all'automobilista comprovate doti di pilota di rally, tanto che fino ad oggi veniva usata solamente da pastori e mandrie in quanto larga più o meno un metro e mezzo e senza le minime misure di sicurezza (si pensi, ad esempio, che solo per brevi tratti sono poste a margine della strada delle canne, non più alte di un metro, per “proteggere” le auto dal pericolo di finire nel burrone che delimita la strada). Chi non se la sente di rischiare la vita sospeso a più di un centinaio di metri dalle magnifiche gole dei monti romettesi, non deve far altro che percorrere un'altra strada provinciale, anch'essa in pessime condizioni, che collega Santa Domenica a Torregrotta, proseguire quindi per Roccavaldina per poi raggiungere, finalmente, Rometta. Una viabilità da fine Ottocento che impone a questi abitanti disagi impensabili: si pensi, ad esempio, ai bambini che per raggiungere la loro scuola a Rometta sono obbligati a fare 30 chilometri in più ogni mattina, o, peggio, il maggior tempo che deve impiegare un qualsiasi mezzo di soccorso qualora fosse obbligato a raggiungere la piccola frazione. «Da venti giorni siamo “isolati” dal resto del paese – spiegano Franco Magazzù e Gaetano Pollicino, abitanti di Santa Domenica – e nonostante i disagi, i lavori di ripristino della viabilità vanno molto a rilento senza che il Comune si sia preoccupato di informare la cittadinanza della chiusura temporanea della strada o di rendere più percorribile contrada Aceti». Una situazione insostenibile che ha indotto tutti gli abitanti del paese a pensare a modi di protesta più radicali, e dato il particolare momento politico, quale migliore occasione per far sentire le proprie ragioni se non lanciare la provocatoria idea di disertare le urne il prossimo maggio? Nel frattempo, il primo cittadino romettese, Enrico Etna, constatando le disastrate condizioni della viabilità della frazione, ha promesso durante il civico consesso ad adunanza popolare, tenutosi martedì scorso proprio nella piazzetta di Santa Domenica, che solleciterà gli uffici preposti della Provincia affinché si accelerino i lavori della messa in sicurezza della strada provinciale. «In realtà – proseguono Magazzù e Pollicino – la chiusura della strada a causa del masso è solo l'ultimo dei problemi che attanagliano le nostre strade, e la gente è stanca di perdere il triplo del tempo, rischiando la vita, per fare a malapena un chilometro per raggiungere il proprio paese». Insomma, i politici sono avvisati: la rabbia è tanta e la determinazione pure. E questa volta le solite promesse elettorali non basteranno più.

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