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Gazzetta del Sud

29/03/2003

Inquinamento Tratti di mare e di costa interdetti: il decreto della Regione delinea condizioni di poco verosimile eccellenza Nel Messinese solo 32 zone non balneabili

Versante ionico e capoluogo quasi esenti, meno idilliaca la situazione sul Tirreno. Riserve degli ambientalisti

Francesco Celi

Al di là di ogni più rosea aspettativa. Ma Legambiente non ci sta e apre il fuoco della polemica sul fronte nazionale: «Il decreto sulla balneazione toglie garanzie ai bagnanti. La prossima estate avremo certo meno cartelli di divieto sulle nostre spiagge, ma ciò non vorrà dire che i nostri mari saranno meno inquinati». E la Goletta Verde s'appresta a salpare... Gli ambientalisti lo hanno già fatto sapere: presto saremo in Sicilia per effettuare controanalisi che ristabiliscano la realtà dei fatti. Intendiamoci, saremmo tutti strafelici d'apprendere che le nostre coste, pregevoli quanto si vuole, siano diventate improvvisamente e quasi tutte balneabili. Ma così non è, per quanto la provincia messinese e la nostra regione restino una sorta di eden, grazie anche a poli turistici ad alto gradimento. Tratti di mare e di costa permanentemente non balneabili per inquinamento: pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana il decreto che rende noti i risultati dei rilievi effettuati dagli Uffici di igiene e profilassi dislocati nell'isola. Decreto in base al quale è stata decisa la delimitazione delle zone di mare e di costa interessate da immissioni. Nella nostra provincia, stando a quanto viene pubblicato sulla Gurs, si registrano condizioni pressoché straordinarie. E non vuole essere un'iperbole. Di eccellenza addirittura lungo i litorali del capoluogo e del comprensorio ionico; meno positivi, ma nel complesso del tutto tranquillizzanti i dati relativi alle coste tirreniche. Vediamo il dettaglio: sono soltanto 23 i tratti di mare e di costa non balneabili per inquinamento nel Messinese; nove quelli non balneabili per altri motivi. Nel capoluogo “off limit” le acque a sud di 150 metri della fogna numero 28 a Tremestieri, alla foce e 200 metri a sud del torrente San Filippo, il litorale prospicente il Reggimento XXIV Artiglieria a Gazzi, e quello su cui s'affaccia la via San Cosimo. Spostandoci sul versante nord del capoluogo, acque inquinate sul viale della Libertà – davanti all'ex ospedale Regina Margherita – e, ancora più a nord, all'altezza del canale che collega il Lago piccolo di Torre Faro con il Tirreno. Infine, non balneabili, per motivi non specificati ma non si tratta di inquinamento, le acque comprese tra via Brasile e il torrente Portalegna. Tutto qui per quanto riguarda Messina. Il versante tirrenico . Balneazione vietata a Rometta e Spadafora per un raggio di 100 metri alla foce del torrente Boncoddo; lungo la via del Mare a Valdina, Torregrotta (torrente Fondachello), Pace del Mela (cunettone deposito Area di sviluppo industriale), Barcellona (scarico di villa Crisafulli), a Terme Vigliatore laddove scaricano le contrade Marchesana e Acquitta, alla foce del torrente Elicona a Falcone. Interdetti più tratti di costa a Patti: la foce del Timeto, all'altezza di Acquafico e ad ovest della villa Romana. Balneabilità vietata a Capo d'Orlando e Torrenova alla foce del torrente Zappulla, all'altezza del depuratore di Caprileone, sui versanti orientale e occidentale del porto. Questi, invece, i tratti di mare su cui saranno apposti i divieti a Sant'Agata di Militello: vallone Cannemalata, sbocco fognario Caraval, ad est e ovest del porto. Acque vietate anche allo sbocco del Ciaramisello a Santo Stefano Camastra, allo sbocco del depuratore della frazione Torremuzza di Motta d'Affermo, nelle aree portuali di Furnari e Milazzo; nel centro mamertino la balneazione sarà interdetta anche sul versante ovest della raffineria. Inquinamento praticamente inesistente lungo tutta la costa ionica , secondo i dati pubblicati sulla Gurs: Giardini Naxos (fiume Alcantara, 500 metri in direzione nord), a Letojanni alla foce del torrente San Filippo dove sbocca la condotta sottomarina, in un raggio di circa 300 metri all'altezza dello scarico di San Leo a Taormina e, tornando a Giardini, dal civico 147 del lungomare a 100 metri a nord di Capo Schisò. Tutti qui. Due i tratti di mare non balneabili alle Isole Eolie, ma non per motivi di inquinamento: Lipari, a sud e nord del porto; Vulcano, dalla sorgente termale all'inizio della spiaggia del porto di Levante. Ma sarà poi tutto così roseo?

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