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Gazzetta del Sud

01/02/2003

Rometta Pur senza maggioranza Etna non si dimette

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Maria Saccà

ROMETTA – È durato 4 ore e mezza il tanto atteso consiglio comunale con all'ordine del giorno la discussione e votazione della mozione, presentata dal gruppo di minoranza “Vivi Rometta”, con la quale si richiedevano le dimissioni del sindaco Etna. In una sala consiliare gremita, come da troppo tempo non accadeva, dopo un serrato e incalzante confronto politico, si è formalmente sancito il passaggio all'opposizione dei tre consiglieri de “Il Principio”, chiedendo al primo cittadino, unitamente alla minoranza, di riconoscere lo stato di crisi rassegnando le dimissioni. Un ribaltone politico in piena regola, che fa perdere a Etna, a più di un anno dal prossimo turno elettorale, la maggioranza in consiglio. Inoltre, potrebbe aprire nuovi scenari politici l'ufficiale presa di distanza dalla coalizione che appoggia il sindaco Etna, del presidente del Consiglio Barbera e del consigliere di maggioranza Cannuli. Entrambi, comunque, volendo ancora puntare sul dialogo, si sono astenuti dal votare la mozione. Nessuna voce si leva invece dai banchi della maggioranza, assente il capogruppo Marmino. I consiglieri Patti, Iarrera e Ruggeri, subentrato al neo assessore Bertè, non hanno creduto opportuno intervenire nel vivace dibattito, limitandosi a dichiarare il loro voto sfavorevole alla mozione. Pur non rinunciando a un dialogo costruttivo, Etna punta il dito su quanti lo accusano di fallimento amministrativo. «In questi anni abbiamo seriamente lavorato per il bene di tutti – dice – allo stesso modo non ho alcuna difficoltà a riconoscere che qualunque azione amministrativa, inevitabilmente porta con sé errori. Tuttavia – continua – ne corre per poter parlare oggi di un “disastro”, non lo consento a nessuno. Se l'obiettivo è quello di indebolire il sottoscritto per interessi politici di parte, avete sbagliato strada, perché il sindaco va avanti, e vi piaccia o no si presenterà ai cittadini ai quali solo riconosco il diritto - dovere di confermare o meno il giudizio positivo che io do della mia amministrazione». Dure le repliche del capogruppo della minoranza “Vivi Rometta”, Pippo Saija, e del capogruppo de “Il Principio”, Alessandro Nava. «Siamo dinnanzi a un vero e proprio disastro politico – afferma Saija – nonostante il sindaco continui a nasconderlo. È inammissibile il modo in cui il primo cittadino amministra la cosa pubblica, troppo spesso delegando a terzi, il che evidenzia la sua incapacità politica, nonostante si sia già da tempo preoccupato di aumentarsi al massimo l'indennità». «È deleterio – incalza Nava – credere di superare questa crisi politica solo con le belle parole. Ribadisco il disappunto su alcune scelte, come l'incarico alla Sit, i servizi cimiteriali, l'Ausl, i continui incarichi ad esperti e il perenne distacco che l'ex gruppo di maggioranza ha creato con il comitato elettorale e la comunità. Non siamo stati noi ad allontanarci da Etna, bensì quest'ultimo a tradire le promesse fatte agli elettori del '99».

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