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Gazzetta del Sud

15/01/2002

le vie dell'argilla / Quattordici comuni impegnati in un Pit da cento miliardi sostenuto dall'Università

Entro il 26 le istanze di adesione dei privati

Tonino Battaglia

VALDINA – I sindaci di 14 comuni della fascia tirrenica puntano sulla valorizzazione dell'argilla e sulla "bioarchitettura" per dare un nuovo slancio all'occupazione, rilanciare le imprese locali e riqualificare i centri storici del comprensorio. La strada intrapresa per raggiungere questi obiettivi è la programmazione negoziata attraverso il Pit (programma integrato territoriale). E il piano "La via dell'argilla" vede appunto coinvolti i comuni di S.Lucia del Mela – il cui sindaco, Santino Pandolfo, è il soggetto responsabile – Villafranca, Saponara, Rometta, Spadafora, Venetico, Roccavaldina, Valdina, Torregrotta, Monforte S. Giorgio, S. Pier Niceto, Gualtieri Sicaminò, Pace del Mela, S. Filippo del Mela. Il Pit ha superato brillantemente la fase di selezione preliminare – attestandosi nella prima fascia – e a fine mese sarà oggetto dell'esame definitivo da parte della Regione per accedere ai finanziamenti. L'"idea-forza" su cui si fonda è il potenziamento e la valorizzazione del sistema produttivo connesso e integrato al comparto laterizio-economico, finalizzato a infittire la trama produttiva secondo principi eco-sostenibili, e a innescare processi di rivitalizzazione dei centri collinari nell'ottica del riequilibrio territoriale. Questo programma di sviluppo viene fuori da un'analisi dettagliata del territorio compreso fra Villafranca e la vallata del Mela, da cui emerge: una diffusa tradizione imprenditoriale nel settore del laterizio e dei materiali argillosi; una scarsa propensione all'innovazione che ha portato tale settore a misurarsi in ritardo con i prodotti sostitutivi del laterizio, perdendo capacità di penetrazione in mercati non locali ed esteri; un'abbondante offerta di aree destinate all'insediamento industriale (oggi abbondantemente sott'utilizzate); una molteplicità di centri rivieraschi che attraggono un notevole flusso di turisti; la corrispondenza di centri collinari i cui manufatti e opere conferiscono una notevole potenzialità di valorizzazione quali centri storici minori. Alla luce di questo studio, è stata elaborata una serie d'interventi integrati e coordinati di riorganizzazione delle risorse per lo sviluppo del territorio, che fanno perno sulla produzione del laterizio e della ceramica, indirizzata allo sviluppo di un prodotto innovativo in una dinamica di mercato in grande espansione. Tra le propsettive la riproduzione di materiali lapidei tradizionali per interventi di manutenzione e restauro di monumenti ed edifici storici. L'obiettivo è quello di sostenere lo sviluppo di una filiera che, a partire dalla qualificazione delle lavorazioni e produzioni di tali materiali, conduca alla riqualificazione e valorizzazione delle insistenze architettoniche locali (castelli, edifici, statue e opere, impianti urbani) disseminate lungo la dorsale collinare, connettendo il territorio lungo la direttrice monte-mare e attirando su di esso l'attivazione di competenze scientifiche e tecnologiche, di investimenti produttivi e formazione del capitale umano. Contestualmente, nell'area è prevista la costituzione di una serie di servizi alle imprese da collegare a una gestione innovativa con economia di scala. Tale concentrazione di attività accrescerebbe il contenuto qualitativo delle produzioni locali, incrementandone l'esportabilità con immediati ritorni in termini di competitività del prodotto locale, di sviluppo delle imprese, di utilizzo nello stesso territorio del prodotto stesso per la valorizzazione dei centri storici minori. In un regime di aiuti che tende a favorire innanzitutto le imprese, si innesta anche il recupero dei beni culturali del comprensorio Villafranca-S.Lucia del Mela, intimamente collegato alle attività produttive. Sono previsti: l'istituzione di una scuola di restauro del laterizio e delle pietre dure nel castello di Roccavaldina; un museo dell'argilla e laboratorio di documentazione del laterizio storico articolato tra i castelli di Bauso (Villafranca) e Spadafora; a S. Lucia del Mela un centro di formazione per la Bioarchitettura nel Palazzo seicentesco (ex carcere), e il recupero di abitazioni del centro storico da destinare a case-albergo e botteghe artigianali; due esempi di archeologia industriale all'interno dei centri servizi di Venetico (fornaci Hoffman) e Pace del Mela. Un programma di tale portata richiede la collaborazione e l'appoggio dei vari soggetti istituzionali, economici, sociali presenti nel territorio (quali, fra gli altri, Sovrintendenza Beni culturali, Università, Assindustria, Asi, MessinaSviluppo). Appoggio che è stato confermato in una recente riunione svoltasi nell'aula consiliare del comune di S.Lucia del Mela, dove tutti questi soggetti hanno garantito il loro apporto al progetto. Per aumentare le possibilità di finanziamento è ora necessario una corposa partecipazione delle aziende private. «Adesso tocca alle imprese – ha affermato Santino Pandolfo, responsabile del Pit in quanto sindaco del comune capofila – che intendono aderire al Pit per beneficiare dei regimi d'aiuto previsti. Fin qui le amministrazioni hanno fatto tutti gli adempimenti. A questo proposito desidero informare che presso gli albi pretori dei Comuni impegnati nel Pit saranno presto affissi gli avvisi pubblici per le manifestazioni d'interesse da parte delle aziende. I termini scadono il 26 gennaio». Sono in gioco circa 40 miliardi di finanziamenti ai privati su circa 100 miliardi d'investimento complessivo nel programma integrato territoriale.

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