Home Page
Il Palatium
La Chiesa Madre
Sottocastello

Home
La Storia
Rassegna Stampa
Phototeca
Link
Meteo
Scrivici


Rassegna Stampa

Gazzetta del Sud

26/09/2002

L'assessore al Commercio, Bottaro, si dichiara possibilista sull'insediamento ma mette dei “paletti” «L'ipermercato? Si coinvolgano i romettesi»

-

Tonino Battaglia

ROMETTA – La realizzazione di un grosso centro commerciale a Rometta Marea non sarà discussa nella prossima seduta del consiglio comunale. L'argomento non figura infatti all'ordine del giorno (sarà trattato presumibilmente nella sessione successiva), ma comunque ha già messo in fermento la comunità del piccolo centro tirrenico. Dopo le posizioni assunte martedì dal presidente della locale associazione commercianti e artigiani Antonio Bisazza e dai tre capigruppo consiliari (Santi Marmino, Alessandro Nava e Pippo Saija), nel dibattito interviene l'assessore al commercio Roberto Bottaro, il quale si dichiara possibilista su quest'iniziativa, ma pone alcune condizioni indispensabili per condurre in porto l'ambizioso progetto. Com'è noto, la società Cct (che fa capo all'imprenditore messinese Antonino Marchese) ha proposto al Comune di Rometta la realizzazione di un enorme ipermercato in contrada Due Torri, accanto allo svincolo della A20, su un'area di circa 100 mila metri quadri. Una struttura che potrebbe cambiare il volto della cittadina balneare, ma che – com'è ovvio in questi casi – divide le opinioni. L'assessore al Commercio chiarisce subito che «nulla potrà nascere se gli attori principali non sono gli esercenti romettesi». Bottaro spiega quali sono – a suo avviso – le condizioni per realizzare la megastruttura. «Coinvolgere fattivamente, non solo verbalmente, le oltre 130 attività commerciali esistenti sul territorio. Questo centro è realizzabile solo se i commercianti di Rometta sono disposti a insediarsi nei 5000 metri quadri previsti per le imprese locali. L'amministrazione – aggiunge l'assessore comunale – si farà promotrice (coinvolgendo anche la Cct) di incontri con tutti gli esercenti per spiegare la situazione e dare loro l'opportunità di svolgere la loro attività all'interno della nuova struttura. Ma prima di giungere a questo passo, devono essere chiari i costi di acquisto, o fitto, e costi gestionali cui dovranno far fronte gli imprenditori locali. Solo dopo che quest'ultimi avranno chiara la situazione e avranno espresso la loro volontà di aderire fattivamente al progetto, si può passare alla fase esecutiva del centro commerciale». Secondo il responsabile del commercio della giunta Etna, è importante stabilire da subito criteri precisi e trasparenti per l'assegnazione degli eventuali lotti all'interno dell'ipermercato: «Se il progetto passerà – afferma Bottaro – è opportuno che la società di gestione del centro commerciale provveda a regolamentare le assegnazioni dei lotti ai commercianti e a stabilire un criterio di aggiudicazione, prevedendo, per esempio, l'anzianità di attività commerciale sul territorio, il numero di occupati presso ogni attività, e altri criteri che i commercianti locali riterranno opportuni indicare per salvaguardare gli interessi delle proprie attività». La Cct prevede che l'apertura del centro commerciale porterà alla creazione di almeno 300 nuovi posti di lavoro: «Se almeno buona parte dei 5000 mq verranno effettivamente occupati da aziende di Rometta, allora le 300 nuove assunzioni previste saranno realmente nuovi posti di lavoro. Ma se i commercianti resteranno fuori dal centro commerciale, si corre il rischio che questi posti vengano occupati magari da ex dipendenti di attività locali costrette a chiudere. Ecco perché è importante confrontarsi con i commercianti con la massima prudenza». Bottaro crede comunque che questa iniziativa potrebbe rappresentare un fattore di sviluppo per Rometta e i paesi vicini: «Dalle bozze di progetto che ho visto, si tratta di una struttura faraonica, non solo commerciale, ma multifunzionale. Se offre quei servizi che al momento sul nostro territorio sono carenti, come sale cinematografiche, discoteca, ludoteche, punti di ristoro e sale convegni diventa un'attrazione e un'opportunità di sviluppo. Tra l'altro, secondo sondaggi effettuati su scala nazionale, è stato rilevato che una buona percentuale delle famiglie italiane trascorre volentieri i fine settimana in questi tipi di centro commerciale. Inoltre la posizione strategica, a ridosso dello svincolo dell'autostrada, eviterebbe che 50-60 tir transitino giornalmente per le strade cittadine».

Indice Rassegna